Capitolo III
Ritratto della Revda Madre Maria de Jesus Taboada che si trova nel Monastero dell'Immacolata Concezione di Quito.
Fonte: web.
Correva l'anno del Signore 1556. Le matrone di Quito, sapendo che in Spagna vi era l'Ordine delle Religiose dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima, essendo incantate dall'amore che tributavano a Maria Santissima, espressero il desiderio che si fondasse, nella Città, un Monastero di Religiose che desse gloria a Dio Nostro Signore e facesse del bene verso il popolo. Riunitesi le principali famiglie di Quito, i capi delle famiglie spagnole e creole e il popolo della città e chiesero al Re di Spagna, con umili suppliche, la fondazione del primo Monastero dell'Immacolata Concezione nella colonia.
IL RE DI SPAGNA INVIA A QUITO LE PRIME CONCEZIONISTE
Concedendo questa grazia, il Re in persona inviò dalla Spagna il gruppo di fondatrici mettendo a capo di esse la Revda Madre Donna Maria de Jesus Taboada, discendente da una nobile ed antica casata di Galizia. Questa illustre e candida vergine era zia della bambina Mariana e tra le altre fondatrici portò seco la nipote.
Vittima dell'incendio d'amore per Maria Santissima nel Mistero della sua Immacolata Concezione, questa innocente creatura, nel sapere della fondazione del Monastero del suo Ordine nella Colonia, comprese essere questa la Volontà del suo Amato che la chiamava dicendo: "Lascia la tua Patria e la casa di tuo padre, il Re dei Cieli è innamorato della tua bellezza."
Oh! Come fu dolce questa voce per l'udito della Madre Mariana! Il momento del suo sacrificio eroico risuonò nella sua anima. Immediatamente comunicò ai suoi genitori la chiamata divina e di doversi per sempre separare da loro.
NUOVA APPARIZIONE DEL DIVINO GESÙ
Pochi giorni prima di partirsene dalla casa dei suoi buoni genitori, ricevuta la Santa Comunione, vide nella sua anima il Divino Gesù, nella pienezza della Sua Età (adulto n.d.t.), che le diceva: "Sposa mia, è giunto il tempo di dare per sempre l'addio alla tua Patria e alla casa paterna e che Io, bramando la tua bellezza, ti conduca nella Mia Casa dove, tra solide mura, vivrai lontana dalla carne e dal sangue, nascosta e sconosciuta a tutte le creature umane. A mia somiglianza tuo patrimonio e tua eredità saranno la Croce e i patimenti. Forza e coraggio non ti mancheranno, solo voglio che la tua volontà sia sempre pronta a fare la mia."
Mariana accettò da Gesù Cristo tutto ciò che le chiedeva e a sua somiglianza si offrì in olocausto.
LA PARTENZA DALLA CASA PATERNA
Giunse il giorno della partenza. Per tutti quelli che vi presenziarono fu carica di tenerezza e dolore; per i genitori e per tutti i familiari fu dura e amara e amarezza provò anche la candida bambina, poiché, il suo innocente cuore non aveva altri affetti sulla terra che i propri genitori e familiari, ma anche fu dolce e soddisfatta nel dare al suo Dio la prova pratica del suo amore.
Allo stesso tempo Dio la consolava con quelle consolazioni ineffabili che Egli dà, nell' ora della prova, ai suoi.
Ella fu affidata alla zia, Madre Maria de Jesus Taboada, la quale per tutta la vita con dedizione le fece da Madre, e, così, tra saluti e abbracci questa tenera pianta lasciava il mondo spagnolo per andare nelle Americhe dove aveva da diventare un albero Frondoso i cui rami estendendosi avrebbero dato frescura e vita a tante anime.
Oh! Signore quanto incomprensibili sono le tue opere per i mortali e quanto, invece, sono amabili per i tuoi eletti!
Che lotta per la bambina! I suoi genitori desideravano che fosse religiosa carmelitana in Spagna, ma ella rispondeva:"Sono stata chiamata nell' Ordine dell'Immacolata Concezione " ma forse non poteva essere Concezionista in Spagna? Perché Mariana deve consumare l'esistenza dei suoi genitori?
Oh! L'Olocausto doveva essere perfetto! La bambina diceva:"Io voglio attraversare tutta la terra e il mare, lontano dalla carne e dal sangue, per consacrarmi completamente all'amore del mio Gesù. " Oh! Che spada di dolore per Don Diego e Donna Maria dover sacrificare la loro tenera figlia. E ciò che sembrerebbe umanamente crudeltà fu invece Provvidenza Divina per la città di Quito: il trapianto di questa pianta nel suolo ecuadoriano; questo bel giglio spagnolo che con la sua bella fragranza rallegrò il suo Dio, profumando la Clausura Concezionista nella quale sbocciano fiori delicati e frutti di eroica santità lungo i secoli.
Trionfando nella bambina l'amore e il sacrificio, lasciando i genitori e i fratellini quasi agonizzanti di dolore, diede inizio al suo viaggio verso Quito in un mare di tormenti. Solamente le anime che passano per questi sacrifici sanno comprendere ciò che il Divino Amore compie in questi casi. Come un pugnale, esso divide il cuore dei genitori e della figlia, lasciando la vittima viva per soffrire il martirio dell'amore filiale.
Ad ogni battito del cuore della Sposa di Cristo, in ogni momento della sua esistenza essa rinnova il suo sacrificio.
Si immola ai piedi del Tabernacolo essa dà prova pratica del suo amore allo Sposo Divino e consegue, per sé e per i propri cari, innumerevoli grazie e favori.
- Capitolo IV -
Mariana partì dalla Spagna con sua zia, Madre Maria de Jesus Taboada e altre quattro vergini, le quali in onore delle Cinque Piaghe del Nostro Serafico Padre San Francesco intendevano fondare l'Ordine dell'Immacolata Concezione sotto la protezione del Serafino d'Assisi, come prescrive la Regola.
UNA TERRIBILE TEMPESTA SOPRAGGIUNGE NEL MARE
Poco dopo essersi imbarcate, sopraggiunse nel mare una tempesta mai vista: l'imbarcazione già naufragava, il cielo del giorno chiaro si oscurò repentinamente, trasformandosi nella notte più oscura; i marinai esperti erano spaventati e non sapevano che cosa fare, essi dicevano di ritenersi già per persi, essendo la tempesta molto grave, già si davano per affondati, sepolti nel mare.
In mezzo a tanta afflizione, Mariana - debilitata per tante sofferenze e confusa nell' abisso della sua umanità - credendo di essere lei la causa di quella terribile tempesta disse alla zia:"Madre mia, sono io la causa di questa tempesta e, per calmarla, come un altro Giona, dovrei essere lanciata in mezzo al mare? "
"No, figlia mia - disse la zia - per questo abbiamo la preghiera che penetra il Cuore di Dio", e strinse la bambina tra le sue braccia.
APPARIZIONE DEL SERPENTE INFERNALE:" NON PERMETTERÒ LA FONDAZIONE..."
Ah! Che dolori e amarezze tremende furono le prime carezze di Gesù Cristo per la sua sposa Mariana!
Dopo Madre Maria e la bambina videro muoversi nel mare un serpente mostruoso con sette teste che, tra le onde, voleva distruggere la nave. A quella orribile visione, Mariana diede un grido e cadde come morta. La Madre Maria - spaventata - temendo in ogni istante la morte della nipote, pregò Dio dicendo umilmente:"Tu sai, mio Dio, che non per mia volontà voglio fare questa fondazione, ma a questo mi porta l'obbedienza al Re, mio Signore. Se è tua volontà che nella Colonia si fondi l'Ordine dell'Immacolata Concezione, fai cessare questa tempesta, questa oscurità, e che si calmi la tormenta."
Prodigio! Appena Madre Maria terminò la sua preghiera la bambina aprì gli occhi, nello stesso istante si fece giorno e si udì una voce terribile che diceva:"Non permetterò la fondazione; non permetterò che progredisca, non permetterò che si conservi fino alla fine dei tempi e la perseguiterò in ogni momento." Questa fu la voce del serpente nel momento in cui si calmò la tempesta. La Santissima Vergine gli schiacciava il capo, come più avanti si vedrà.
MARIANA È RAPITA IN ESTASI AMMIRABILE: VISIOBE DI NOSTRA SIGNORA.
Calmata la tormenta, fatto giorno, Madre Maria riprese tra le braccia la nipote e le disse:"Che cosa ti è successo, figlia mia?" - "Lo dico solo a te, Madre mia." rispose, e, giunte ai primi tanilo¹ si ritirarono ed ebbero una conversazione su quanto era accaduto.
- "Figlia mia, dimmi che cosa ti è successo."
- "Non sai, madre mia, in che altro mondo ero. Ho visto che qualcosa, che non so cosa fosse, si contorceva."
- "Che cosa è che si contorceva?" chiese la Madre.
- "Era un serpente - rispose la bambina - grande quanto il mare e una Signora di incomparabile bellezza, vestita di sole, coronata di stelle con un bellissimo Bambino tra le braccia. Ella aveva nel petto un ostensorio col Santissimo Sacramento; in una mano aveva una grande Croce che terminava con una lancia, con questa Ella colpì il serpente che anche lui aveva una lancia con due punte nella lingua. La Signora mise la Croce e il Santissimo Sacramento nella mano del Bambino e colpì con tanta forza il serpente nella testa che si frantumò e, in quel momento, questo gridò che non avrebbe permesso la fondazione dell'Ordine dell'Immacolata Concezione." Madre Maria comprese il significato di questa visione, e, nel tempo opportuno fece eseguire, secondo questa visione, l'immagine della Santissima Vergine che le Concezioniste portano sul petto.
Mariana comunicò a sua zia le innumerevoli difficoltà e sofferenze che avrebbero patito nel loro cammino, che una volta fondato il Monastero nella città di Quito, la Comunità Concezionista sarebbe stata vittima di persecuzioni e grandi tribolazioni lungo due secoli e che queste cose erano dovute all'odio del serpente, ma permesse da Dio per la gloria della sua Madre Santissima.
IL DONO DELLA PROFEZIA
Ella conosceva molte cose che sarebbero accadute nella Comunità: le religiose sante che sarebbero state in questo Monastero e le anime ingrate che, incorrispondenti alla grazia della vocazione, sarebbero state infedeli.
Madre Maria, all'udire questa narrazione, spaventata ed afflitta, disse alla nipote:"Figlia mia, se si deve patire tutto ciò in questa fondazione e tanto sarà combattuta la Comunità Concezionista, non facciamo la, non proseguiamo il viaggio, torniamo in Spagna." - "No, Madre mia - rispose l'invitta bambina. È vero che molto soffrirono e che ci saranno delle anime ingrate, ma ci saranno anche sante religiose che daranno con la loro vita interiore, sofferenze ed umiliazioni molta gloria a Dio e alla Sua Santa Madre Immacolata conservando, così, il Monastero in tutti i tempi.
" Figlia mia - riprese la Madre - tu sarai di queste anime?"
La bambina, con candore angelico e profonda umiltà, rispose:"Si, Madre mia, e verrà un giorno che la Regina dei Cieli mi parlerà. " La Madre Maria ammirata, ma senza manifestare la sua ammirazione, chiese:"E io vedrò questo giorno?" rispose la bambina:"Vedrai i primi favori che il Signore e Nostra Madre Immacolata faranno con me, ma tutto, mi sembra di no, cara Madre."
E così si compirà tale profezia, come in seguito si vedrà.
Si crede che nelle atroci sofferenze patite durante il viaggio in mare, Dio Nostro Signore concesse a Mariana il dono della Profezia. A nove anni, senza saperlo, la sua anima fu adornata con la grazia dell'orazione di quiete.
Oh! In questa santa conversazione con sua zia, gli angeli attendevano trepidanti aspettando il "Fiat" di Madre Maria per la fondazione del Monastero e per portarlo, esultanti, al Trono dell'Augusta Maestà; allo stesso tempo il demonio, furioso, stava facendo guerra crudele per impedire tanta grazia.
Quando la Madre Maria de Jesus, convinta dalle ragioni esposte dalla nipote, decide di proseguire il viaggio per effettuare a Quito la fondazione, sacrificò se stessa come vittima sull'altare dell'amore al suo Sposo Divino Gesù e alla Madre Sua Immacolata.
Intanto gli Angeli incoronarono le due trionfatrici e i Cori Celesti cantarono un inno d'amore a Maria Immacolata, allo stesso momento i celesti protettori delle future religiose che, lungo due secoli dovevano santificarsi, prepararono le corone di fiori immortali per cingere le fronti delle illustri ed eroiche vergini Concezioniste.
Madre Mariana de Jesus fu lo scudo di fortezza nel combattimento che Madre Maria sostenne, onore e gloria dell'Ordine dell'Immacolata Concezione e fermissima colonna che conserva il Monastero, dovendosi notare che l'Ordine fu effettivamente perseguitato dal serpente infernale sin dagli inizi della fondazione.
Il demonio fece naufragare nel mare la Bolla di Fondazione, perché non giungesse a Toledo, ma essa fu salvata per mano degli Angeli che la portarono a Santa Beatrice da Silva, Madre e Fondatrice di tutto l'Ordine Concezionista.
¹TANILO - parola quichua con la quale gli Incas designavano un determinato luogo che fungeva da rimessa che usavano per riposarsi durante i loro viaggi. -