La Statua completata dagli Angeli

10.08.2013 21:00

La Statua di Nostra Signora del Buon Successo

 

«Madri, cos'è acca­duto? Questa Statua splendida non è opera mia! Io non riesco ad esprimere ciò che sento nel mio cuore! Questa è un'opera angelica, perché una simile opera non poteva essere fatta su questa terra da nessuna mano fatta di argilla! Nessuno scultore, per quanto esperto possa essere, poteva imitare tale perfezione ed bellezza unica».

 

Così si espresse, quando vide la Statua, il Signor Francesco del Castillo, lo scultore al quale Madre Mariana commissionò la Statua tanto sollecitata.

 

I SANTI ARCANGELI AVEVANO COMPLETATO LA STATUA

 

ECCO COME MADRE MARIANA RACCONTÒ AL VESCOVO L'ACCADUTO:

«Sua Eccellenza, - disse Madre Mariana - duran­te la preghiera del po­meriggio del giorno 15, Nostro Signore Dio mi ha preavvertito che du­rante le prime ore del mattino seguente, io sa­rei stata testimone della Sua misericordia verso il Convento e verso l'umanità. Egli mi chie­se di prepararmi per ri­cevere queste grazie con penitenza e preghiera notturna. Così feci. A mezzanotte, terminata la preghiera della Via Cru­cis, entrando nel Coro, per l'abituale preghiera, ho visto il Coro e la chie­sa illuminarsi con una luce celestiale. Il mio spirito si è perso nell'im­mensità di Dio e l'amore divino ha dilatato il mio piccolo cuore. Allora, il Tabernacolo si è aperto ed io ho visto che nell'Ostia Santa vi era­no il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Io ho vi­sto il sublime mistero dell'Incarnazione del Verbo Divino attuarsi nel pu­rissimo grembo della Beata Vergine. Poi, ho compre­so l'amore infinito delle Tre Persone Divine per Maria Santissima, Nostra Signora, che era là presente, così magnifica, stupenda e attraente. I nove Cori degli An­geli cantarono lodi e resero omaggio alla loro Regina e Signora. La Santissima Trinità manifestò la Sua soddi­sfazione per questa santa e meravigliosa Creatura, li­bera da ogni macchia del peccato originale.

Ad un gesto della Santissima Trinità, gli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele si presentarono davanti al trono della Maestà Divina, preparati e pronti a compiere una missione sublime. Io non ho compreso l'ordine da loro ricevuto, ma ho visto che, dopo esser­si inchinati con profonda riverenza, essi si sono acco­stati al trono della Regina del Cielo.

San Michele, salutandoLa rispettosamente, ha detto: "Maria Santissima Figlia di Dio Padre";

San Gabriele, ha detto: "Maria Santissima Madre del Figlio Dio";

San Raffaele, ha detto "Maria Santissima Purissima Sposa dello Spirito Santo".

Poi, unendosi agli ospiti celesti, essi hanno into­nato insieme "Maria Santissima, Tempio e Sacrario della Santissi­ma Trinità".

In un istante, più veloce d'un lampo, questo trio augusto si trovò nel Co­ro dove la Statua veniva scolpita, in modo da po­terla terminare e illumi­nare con uno splendore divino.

È apparso anche il mio Serafico Padre. Dalle sue mani ferite fuoriu­scivano raggi celesti che, senza accecare i miei occhi, penetravano il mio cuore e lo tra­sportavano nelle sfere celesti. Accompagnato dai tre Arcangeli, San Michele, San Gabriele e San Raffaele, e segui­to dagli ospiti celesti, egli si è avvicinato alla Statua quasi completa­ta dal Signor Francisco del Castillo e, in un istante, essi la trasfor­marono.

Io non sono riuscita a vedere come ha avuto luogo questa trasforma­zione istantanea, ma essi l'hanno lasciata bellissima proprio come Sua Eccellenza l'ha vista.

Poi, il mio Serafico Padre prese il suo cingolo bianco che gli cingeva i fianchi e, avvolgendolo intorno ai fianchi della santa Statua, egli con amore e riverenza, disse:

"Mia Signora, io consegno al tuo amore materno i miei figli e figlie dei tre Ordini che ho fondato e che continuano il loro pellegrinaggio terreno. Oggi, io Ti consegno, e per tutti i tempi, questo Convento fondato sotto la mia protezione. Tempi difficili di aridità e di ardente fame spirituale verranno, con i miei figli che si ritireranno da esso per un lungo periodo di tempo. Nella loro assenza, io Ti supplico di essere la serafica vita per le mie figlie che vivranno in questo chiostro, durante questi tempi sventurati. Vi saranno figlie ille­gittíme, questo è vero, ma esse saranno felici solo in apparenza, perché interiormente mancheranno di virtù. Esse diventeranno strumenti aguzzi per cesella­re e levigare le mie vere figlie. Per queste, io do la mia benedizione e chìedo il tuo aiuto. Ma per le altre, giustizia fi­nale!".

Il mio Serafico Padre, allora, ha cinto la sacra Statua col suo cingolo e se n'è andato.

Nel frattempo, la Sta­tua era completamente illuminata come im­mersa nella luce del so­le. La Santissima Tri­nità l'ha guardata con soddisfazione e gli An­geli hanno cantato la "Salve Sancta Parens". In questa grande feli­cità, la Regina degli Angeli si è avvicinata alla Statua e vi è entra­ta, proprio come i raggi del sole penetrano un meravigliosi cristalli. In quel momento, la santa Statua ha preso vita ed ha cantato il "Magnifi­cat" con una voce cele­stiale.

Questo è successo alle 3:00 della mattina».

LA REGOLA DEL MONASTERO PREVEDEVA E PREVEDE LA PREGHIERA NOTTURNA DEL PICCOLO UFFICIO DELLA BEATA VERGINE MARIA. LA PREGHIERA NOTTURNA È STATA MOLTO RACCOMANDATA DALLA MADONNA ANCHE IN APPARIZIONI RECENTI UFFICIALMENTE APPROVATE.