TOMO PRIMO - CAPITOLO I

03.12.2015 18:58

Vita ammirabile della Reverendissima 

Madre Mariana de Jesus Torres




La Revda Madre Mariana de Jesus Torres fu una delle fermissime colonne di questo "Monastero Reale dell'Immacolata Concezione" di Quito. Figlia primogenita della Nostra Madre SS.ma del Buon Successo, Regina dei Cieli, la quale le confidò segreti ineffabili, svelandole le misericordie del Suo Amoroso Cuore per questo Monastero e lasciandoci il prezioso tesoro della Sacra Immagine della nostra Madre e Superiora, come si vedrà più avanti, la Revda Madre Mariana de Jesus Torres è l'umile violetta che nascose la propria delicata fragranza nel petto di Maria Santissima, supplicandola che il suo nome non fosse conosciuto, neppure nella stessa sua Comunità. E così sarebbe stato fino alla fine dei tempi, se la Santissima Vergine non le avesse detto che dopo 300 anni di misterioso silenzio, all'inizio del XX Secolo, si sarebbe conosciuta la storia delle sue apparizioni, e, insieme, si sarebbe conosciuto il suo nome. 

Ecco venuto quel momento felice di conoscere le carezze ineffabili di Maria Santissima alla sua figlia prediletta. Scriviamo questa storia per la gloria di Dio Nostro Signore, per il culto di Nostra Madre e Superiora e Avvocata, la SS.ma Vergine del Buon Successo e a onore dell'illustre e angelica Sorella, la Revda Madre Mariana de Jesus Torres; per il profitto, l'edificazione e l'amore delle nostre successore.


PATRIA, GENITORI E NASCITA DELLA REVDA M. MARIANA DE JESUS

La Revda Madre Mariana de Jesus Torres, spagnola, nacque nella Provincia di Viscaya nell' anno del Signore 1563; fu battezzata in una delle chiese della Parrocchia che fu distrutta, sette anni dopo, da un incendio. Figlia primogenita legittima di Don Diego Torres Cadiz e di Donna Maria Berriochoa Alvaro i quali, nel battezzarla, le posero il nome di Mariana Francisca.

La bambina era l'incanto dei genitori per la rara bellezza donatale dal Cielo, per l'intelligenza perspicace, docilità, dolcezza di carattere e soprattutto per l'inclinazione alla pratica delle virtù.

Nell' infanzia ella fuggiva i giochi infantili dei bambini della sua età, ritirandosi di nascosto in Chiesa, dove ai piedi del Tabernacolo veniva trovata sempre, prostrata, dalla sua virtuosa madre.

Oh! Il Prigioniero del Tabernacolo aveva ferito il tenero cuore della sua futura sposa, che, senza saperlo, si preparava nella fornace del Divino Amore, ad essere vittima del suo purissimo incendio.

Tuttavia, ciò che richiamerà l'attenzione dei genitori fu il fervore della bambina a sette anni di età, quando la chiesa dove fu battezzata fu distrutta da un incendio. Ecco come avvenne il fatto: in assenza del sacerdote, per una distrazione del sacrestano che si assentò anch'egli per il disbrigo di faccende personali, fu lasciato molto olio nella lampada del Santissimo. Si racconta che vi fu un lieve tremore della terra e che le corde e le catenelle che reggevano la lampada si ruppero e questa cadde a terra dando origine all'incendio. La vecchia chiesa vomitava  fiamme, accorsero la famiglia, il sacrestano e i vicini per vedere cosa stesse succedendo e se qualcuno abbisognasse di soccorso, constatando le fiamme si adoperarono tutti meglio che poterono nel vano tentativo di spegnerlo.

NOSTRO SIGNORE SACRAMENTATO È SALVO DALLE FIAMME

Un sacerdote, zio della bambina, fratello di sua madre, chiamato Jaime de Berriochoa che si trovava in visita nella casa di Don Diego Torres, padre della bambina, sentendo tanto rumore, uscì a vedere cosa stesse succedendo e, visto l'incendio, penetrò intrepido nella chiesa in mezzo alle fiamme dicenfo: "Signore Gesù Sacramentato non posso permettere che il fuoco materiale vi consumi, vi consumerà con me, il fuoco del mio amore sacerdotale. Vieni!" e, raccolto il Ciborio e l'Ostia dell'esposizione, disse: "Moriamo qui, insieme." ma il fuoco rispettò il Ministro del Signore, che uscì illeso portando con sé il Santissimo Sacramento. Dietro di lui cadevano l'altare e la chiesa. La famiglia Torres, senza darsi pena, aveva seguito il Sacerdote liberatosi dalle fiamme e con lacrime lo accompagnarono nella Parrocchia vicina dove furono deposte le Specie Eucaristiche.

La piccola Mariana non accompagnò il suo Amante Divino, piangendo desolata, per l'assenza del suo unico amore, l'innocente tortorella lasciandolo prigioniero nel Tabernacolo, sentì il suo cuore partire.


"DIO CI HA DATO, DIO CI HA TOLTO; BENEDETTO SIA IL SUO SANTO NOME"

La casa dei Torres era contigua alla Chiesa e, perciò,  fu toccata dalle  fiamme. Le vigne furono distrutte e l'edificio fu gravemente danneggiato. I devoti e ferventi proprietari si resero conto dei danni al loro rientro e, come Giobbe, prostrandosi a terra con i loro tre figli - Mariana, Diego e Santiago, bambino di tre anni - resero grazie a Dio per aver perso tutti i loro averi pur di salvare le Specie Eucaristiche, dicendo: "Dio ci ha dato, Dio ci ha tolto, benedetto sia il Suo Santo Nome!"

La bambina Mariana patì molto nel veder soffrire il suo virtuoso padre per la miseria nella quale si trovarono, però il dardo che maggiormente trapassò il tenero cuore fu l'assenza del suo amato Gesù Sacramentato, poiché, quando l'aveva come Vicino, le era facile fare le sue devote fughe per andare ad adorarlo nel Tabernacolo e, adesso, che la distanza non lo permetteva, si sentiva desolata e soffriva la solitudine a causa dell'abbandono del suo Amante, il quale iniziava a introdurre la sua amata in quelle crudeli assenze e desolazioni che, nella vita di quest'anima creata da Dio, avrebbe patito per diventare una eroica martire d'amore.